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La Cavendish Road

 

Genesi e storia: breve sintesi degli eventi
La Cavendish Road fu una strada militare costruita dai genieri indiani e neozelandesi a marzo del 1944 ampliando una antica mulattiera che fin dagli inizi di febbraio del 1944 era stata utilizzata dagli americani per approvvigionare le loro posizioni poste sulle colline nell'area di Montecassino. Essa venne impiegata nel corso della terza battaglia di Cassino con lo scopo di effettuare un attacco diversivo in grado di far convogliare quante più risorse nemiche possibili a nord ed aumentare quindi le possibilità di riuscita di un attacco frontale all'Abbazia. A maggio, dopo gli innumerevoli e fallimentari tentativi alleati, essa venne riutilizzata dai polacchi, nel corso dell'ultima battaglia. I lavori, durati più di una settimana, comportarono l'uso di bulldozer e compressori ma soprattutto un minuzioso e faticoso lavoro manuale con picconi e piedi di porco, perforando ove necessario le rocce e facendole brillare con micro cariche.
Essendo alcuni tratti sotto la vista degli osservatori tedeschi, essi furono occultati con reti mimetiche che garantirono la preservazione del segreto tattico fino all'attacco vero e proprio. Il contingente corazzato in campo, costituito da forze neozelandesi, indiane ed americane, disponeva tra carri sherman e stuart di 41 mezzi oltre al supporto di cannoni semoventi, bulldozer ed 1 compressore. Il battesimo di fuoco della Cavendish Road ebbe inizio alle prime luci dell'alba del 19 marzo del 1944 quando i mezzi in attesa in un'area di assemblaggio iniziarono a muoversi verso la masseria Albaneta. Nessun supporto di fanteria fu previsto ed i tedeschi, inizialmente presi di sorpresa, reagirono subito con determinazione respingendo facilmente l'avanzata del contingente con l'impiego di armi anticarro e mine. Alla fine dei combattimenti gli alleati lasciarono sul campo di battaglia quasi la metà dei mezzi impiegati ed ebbero ingenti perdite in termini di vite umane. Durante la notte i tedeschi distrussero i carri abbandonati e minarono pesantemente l'area con mine ad alto potenziale, le stesse che a maggio avrebbero distrutto i carri del reggimento corazzato polacco impiegato in quel settore nel corso dell'ultima battaglia di Cassino.

Il percorso oggi
Il tracciato è ancora oggi percorribile, ed inizia a sud del villaggio di Caira, nella contrada Fonnone, snodandosi lungo un crinale accidentato e roccioso e seguendo l'omonima mulattiera, che fiancheggia il Vallone del Dente fino a raggiungere la silenziosa valle di Pozzo Alvito, sul lato settentrionale dell'Abbazia. Da quel luogo, il terreno relativamente pianeggiante segue i rilievi circostanti che si incontrano a sud-­‐ovest, creando una strettoia naturale. Superato questo primo restringimento, si prosegue per alcune centinaia di metri fino a raggiungere un secondo punto di compressione nei pressi del quale è ancora oggi presente un carro armato americano sherman, immolato a monumento dai soldati polacchi subito dopo la guerra. Da li è poi possibile raggiungere i resti della Masseria Albaneta posta sul lato ovest di un ampio pianoro che si affaccia sulla strada statale 6 e dal quale è possibile godere di uno spettacolo panoramico sulla Valle del Liri e la catena montuosa che la circonda. Proseguendo sulla strada si costeggiano le pendici ovest della quota 593, riconoscibile dalla presenza di un Obelisco e si raggiungono il Cimitero Militare Polacco ed infine l'Abbazia. La lunghezza complessiva di questo tragitto che in parte ricalca una delle innumerevoli vie secolari di accesso al Monastero è poco più di quattro chilometri e forse sarebbe oggi sconosciuto ai molti se nel corso degli eventi bellici del 1944, non avesse acquisito una connotazione strategica nei piani dei comandanti alleati.

 

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