Dissacrati i luoghi della memoria di Montecassino

Mentre queste parole prendono corpo un grave e inaspettato crimine si sta silenziosamente perpetrando - oramai da settimane - sul sacro suolo di Montecassino, in quei luoghi dove, tra il gennaio e il maggio del 1944, migliaia di persone caddero in combattimento durante quelle che gli storici ricordano come “le battaglie di Cassino”.

Una iniziativa meramente commerciale, subdolamente mascherata nell’opera meritoria di realizzare un presepe tra i ruderi dell’antico monastero di Santa Maria dell’Albaneta, a pochi passi dall’Abbazia di Montecassino e dal Cimitero Militare Polacco, ha già portato alla violazione dell’area monumentale dove sorgono cippi e rilevanze dell’ultimo conflitto, attraverso la messa in opera di lavori che rischiano di avere una ricaduta sulla biodiversità e hanno già prodotto una sensibile alterazione della morfologia del territorio. 

Fino ad ora abbiamo esitato a esternare il nostro pensiero perché credevamo sinceramente possibile una interazione tra i soggetti interessati che portasse a un efficace, civile e tempestivo intervento in grado di arrestare quanto in atto e di assicurare il ripristino della normalità. Purtroppo la situazione corrente è di tale gravità da non permetterci di prolungare oltremodo un ragionato, seppur non connivente, silenzio.

Come è possibile evincere dal programma pubblicizzato su un noto social network, gli organizzatori intendono realizzare un “Villaggio Natalizio” con tanto di “casa di babbo natale”, “bosco incantato”, “circolo polare artico”, “area ristoro”, “vendita di prodotti tipici e artigianali”, “mercatino di Natale”, “concerti dal vivo” tutto ciò all’ombra dell’Abbazia di Montecassino, su quei campi di battaglia in cui caddero a migliaia. Una iniziativa di dubbio gusto e assai irrispettosa considerando anche la presenza di ben tre monumenti eretti dai polacchi e, cosa non meno rilevante, di un monastero risalente al X secolo.

Avendo condotto per anni attività di studio e divulgative all’interno del Monumento Naturale intendiamo prima di tutto prendere le dovute distanze da questo scempio che condanniamo senza appello, e con esso i suoi promotori oltre a quanti, pur potendo intervenire, in atteggiamento omertoso e compiacente si stanno rendendo partecipi di tale crimine.

Come molti di voi sanno, nel 2011 l’Associazione Linea Gustav ha elaborato un progetto relativo al recupero e alla valorizzazione dei percorsi della memoria storica e dei siti di rilevanza storico-militare del Monumento Naturale di Montecassino. Nel 2013, dopo un lungo periodo di gestazione e di attenta valutazione da parte degli organi competenti, esso ha trovato l’approvazione dell’Ente Regionale Parco Naturale dei Monti Aurunci e il patrocinio del Comune di Cassino, dell’Abbazia di Montecassino e dei tanti istituti di ricerca e organizzazioni internazionali che si sono detti favorevoli a una partnership.

Proprio nel luglio di quest’anno il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, alla presenza del Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone e S.E.Rev.ma Dom Donato Ogliari, Abate dell’Abbazia di Montecassino, attraverso ABC ha inaugurato il “percorso della battaglia” sulla base del predetto progetto in itinere. A seguito di ciò l’area, dopo ben oltre settant’anni dalla fine dei combattimenti, si era ufficialmente resa accessibile ai visitatori attraverso un servizio guide prestato dai membri di questa associazione durante la seconda e la quarta domenica del mese, conducendo migliaia di persone, italiane e straniere, sui luoghi delle battaglie. Un grande ma breve successo durato appena 5 mesi in quanto i promotori dell’iniziativa ‘natalizia’ hanno da qualche giorno interdetto l’accesso all’area per «motivi organizzativi». In molti i turisti e i visitatori che alla luce di tale inaugurazione, sapendo della possibilità di visitare i luoghi delle battaglie, si sono visti respinti da personale non autorizzato che li ha intimati di tornare indietro. Tutto ciò è oltretutto avvenuto su una strada di competenza comunale, liberamente accessibile.

E' doveroso segnalare che in questi giorni, dopo estenuanti procedure burocratiche che hanno richiesto quasi due anni,  sono giunti gli ultimi permessi che ci autorizzano ad effettuare gli interventi da noi previsti in fase progettuale.
Quanto appena espresso per evidenziare l’iter da noi seguito, seppur per dei modesti interventi, ma necessario a garantire la legalità, il rispetto dei luoghi e della loro storia, al contrario di quanto sta incredibilmente avvenendo nel cuore dell’Albaneta dove, sotto gli occhi dei visitatori sbigottiti, ruspe e mezzi meccanici hanno arbitrariamente solcato strade e testimonianze materiali del conflitto, pavimentando il manto erboso e dissacrando ciò che, al prezzo di migliaia di vite umane spentesi per un ideale, oggi viene così irrispettosamente mercificato.

Lanciamo un appello affinché tutti coloro che hanno a cuore la preservazione dei luoghi della memoria di Montecassino, e non solo, si facciano portavoce nel mondo di quello che sta accadendo, cosicché il crimine in atto venga arrestato e l’area e la sua originaria condizione vengano ripristinati. Alla luce di quanto accaduto, crediamo inoltre necessario un attento riesame dell’affidamento dei beni del complesso di Santa Maria dell'Albaneta (consistenti in circa 270 ettari) allo scopo che sia garantito, per il futuro, un decoroso e indispensabile rispetto dei luoghi e della loro storia.

Pur essendo profondamente delusi dalla leggerezza con cui si è potuto permettere un tale abuso, attendiamo fiduciosi l'intervento degli organi competenti per l'accertamento delle eventuali responsabilità in cui si ritenga possano essere incorsi i committenti e gli stessi soggetti che hanno eseguito materialmente i lavori.

Nel ricordare il sacrificio estremo di quegli uomini la cui memoria in questi giorni è così tanto bistrattata, ci auguriamo che le parole scolpite con il loro sangue sull'Obelisco polacco di quota 593, possano destare le coscienze dei responsabili di ciò che sta accadendo nella valle dell'Albaneta. 

 

« Per la nostra e la vostra libertà

noi soldati polacchi

demmo

l'anima a Dio,

i corpi alla terra d'Italia,

alla Polonia i cuori »